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mercoledì 16 settembre 2009



CERTIFICAZIONE ENERGETICA
Cosa è la certificazione energetica?
La certificazione energetica degli edifici è una valutazione tecnica o calcolo che ha l'obiettivo di ricavare il consumo di energia di una casa o di un edificio (espresso in KW/mq-anno), cioè la quantità di energia per unità di superficie e di tempo necessaria per tenere l'ambiente ad una temperatura di confort. Lo scopo finale è quello di stabilire lo stato energetico dell'edificio ed ipotizzare interventi migliorativi con una Diagnosi energetica il più possibile conforme al reale.
Il risultato è una funzione di una serie di parametri quali:
il tipo e spessore della muratura;
la tipologia e le caratteristiche dell'isolamento;
la superficie delle finestre;
l'illuminazione e l'irraggiamento naturale;
l’ombreggiamento dovuto ad ostacoli nel percorso del sole;
il clima locale dove si trova il edificio;
l'efficienza degli impianti termici;
altri parametri meno significativi.
Per la determinazione dei valori che poi vengo utilizzati nella certificazione energetica, i Tecnici devono raccogliere una serie di dati che poi vengo analizzati eventualmente con l’aiuto di software specializzato.
Il risultato finale è del tutto simile a quello già è conosciuto da chi ha dovuto comprareA cosa serve la certificazione energetica?
Quando acquistiamo una macchina, vorremo sapere quanto consuma di carburante, sia esso benzina o gasolio. Questo è necessario per capire meglio quanto spenderemo per utilizzare la vettura e, se in noi è presente una cultura ecologista o la preoccupazione per il futuro dei nostri figli, anche per capire quanto contamina l’ambiente e quanto gas serra produce .
La certificazione energetica degli edifici ha l’obiettivo di consentire a chi acquista o affitta una casa, appartamento, o altro edificio, di potere fare la stessa valutazione. Per questo l’unione europea ha deciso che in tutti i paese EU di renderla obbligatoria.
Inoltre, le leggi e norme sulla certificazione energetica richiedono anche al certificatore di includere nel rapporto di certificazione una serie di raccomandazioni che si possono implementare per ridurre il consumo di energia. Così, la certificazione può servire come un punto di partenza per pianificare ed implementare misure per ridurre il consumo energetico dell'edificio. In questo senso si può affermare che il vero scopo della certificazione non possa essere alieno da quello di Diagnosi Energetica.
Da un punto di vista fiscale senza certificazione energetica (o senza un attestato di qualificazione energetica) non si possono ricevere la maggior parte delle agevolazioni previste (detrazioni 55%) sugli investimenti per la riduzione del consumo energetico di un edificio.
Quali sono i criteri per la certificazione energetica?
La certificazione energetica si basa su un bilancio energetico che considera tutti i tipi di energia: dispersioni (tutti tipi di perdite verso l’esterno); apporti gratuiti (di energia, per esempio via illuminazione solare); apporti da combustibile (tenendo conto del rendimento complessivo degli impianti).
Il rendimento complessivo è una funzione dei singoli rendimenti del complesso del sistema impiantistico: i rendimenti di emissione; di regolazione, di distribuzione, di produzione.
Per maggiore informazione suggeriamo il libro “La Certificazione Energetica degli Edifici e degli Impianti”, Grassi, Scatizzi, Venturelli, 2006 Maggioli Ed. che da una buona spiegazione della base teorica e della metodologia da utilizzare per la certificazione energetica.
La procedura per la certificazione energetica è la stessa in tutta Italia?
Dovrebbe esserlo, ma la "devolution" ha previsto che in materia energetica siano competenti gli Enti locali ed è possibile che alla fine ci saranno delle differenze di metodologia nelle diverse regioni e persino province. Ma il concetto fondamentale viene definito dai Decreti Legislativi 192/05 e 311/06 e, a monte, anche dalla direttiva 2002/91/CE della comunità europea.
Noi siamo della opinione che sarebbe molto importante definire un solo standard di metodologia e di presentazione dei dati per tutta l’Italia, per consentire un facile confronto tra i risultati ottenuti nelle varie regioni di Italia, particolarmente utile per chi si trasferisce da una regione ad altra, o per la raccolta di dati a livello nazionale sulla efficienza energetica del parco immobiliare.
Quali leggi regolanno la certificazione energetica in Italia?
Le principali sono:
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005 - Supplemento Ordinario n. 158
Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 : "Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1 febbraio 2007 - Supplemento ordinario n. 26/L
Quali norme vengono applicate nella certificazione energetica?
Le norme di principale interesse sono:
UNI EN 832 – Prestazione termica degli edifici – Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento – Edifici Residenziali
UNI EN ISO 13790 – Prestazione termica degli edifici – Calcolo del fabbisogno di energia per riscaldamento – Ogni tipo di edificio
UNI 10348 – Riscaldamento degli edifici – Rendimenti dei sistemi di riscaldamento – Metodi di calcolo.
CTI R 03/3 – Prestazioni energetiche degli edifici – Climatizzazione invernale e preparazione di acqua calda per usi igienico-sanitari
Da quando sarà possibile richiedere/rilasciare una certificazione energetica?
La data era fissata a febbraio 2007, il governo avrebbe dovuto comunicare i dettagli necessari entro tale data. Non si hanno informazione di quando verranno emanate tali direttive, ma il fatto che recentemente sia stato pubblicato il D.Lgs. 311/06 con l'introduzione della "qualificazione energetica" e che a tale documento siano legati gli incentivi tramite detrazioni della Finanziaria 2007 fa pensare che potrebbe passare ancora un bel po’ di tempo. Questo tiene fermo il vero e proprio processo di avvio. La Germania, per esempio, è molto più in avanti, e le certificazioni (chiamate Energiepass) già vengono rilasciate in tutto il paese.
Chi può rilasciare un certificato energetico?
Queste punto è uno dei principali che non ha ancora trovato una definizione certa. Nel D.Lgs. 311/06 viene descritto il “professionista qualificato”. Ma cosa si intende non è definito in maniera certa, perchè spetta alle Regioni la definizione di questi requisiti.
In generale:
Lo può fare qualunque perito industriale o ingegnere iscritto ad un albo;
Un Energy Manager che, oltre un Diploma accademico, dimostra un certo livello di esperienza;
Tecnici iscritti agli albi professionali ma dopo aver partecipato a corsi specializzati;
Membri di uno specifico albo (analogo a quello degli esperti di acustica), al quale viene concesso l’accesso a periti/ingegneri che abbiano fatto un certo numero di esperienze nella misurazioni o analisi.
Gli stessi architetti e/o costruttori edili
Inoltre, esiste la possibilità che vengano richiesti diversi livelli di qualificazione in funzione del tipo di edificio da valutare, in effetti una piccola casa richiede dei calcoli e delle considerazioni molto più semplici che un grande edificio o uno stabilimento industriale.
Cosa è l’attestato di qualificazione energetica?
Si tratta di documentazione simile alla certificazione che attesta la efficienza energetica di un edificio. Questa documentazione ha una validità temporanea ma è richiesta per ottenere gli sgravi fiscali previsti in Finanziaria 2008 nelle regioni ove non sia stato emanato un regoplamento per la certificazione.
La procedura per il attestato di qualificazione energetica è la stessa in tutta Italia?
Per ora non esistono standard univoci, esistono metodi a volte definiti da regioni, province, organismi di certificazione, ed anche a livello comunale. A volte viene accettato anche un attestato dello stesso costruttore di un edificio. Alcune province (Bolzano per esempio) o regioni (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna per esempio) si sono date da fare per creare i loro standard. Così avviando una varietà di “certificati” che, se anche sono fatti correttamente dal punto di vista professionale, non hanno lo stesso valore di una certificazione energetica di valenza europea.
Chi può rilasciare un attestato di qualificazione energetica?
Viene definito nel D.Lgs. 311/06: Ingegneri (Civili e Termotecnici), Periti, Geometri, Architetti iscritti ai loro Albi professionali.
Quanto costerà una certificazione energetica?
Non è ancora chiaro se la certificazione energetica verrà regolamentata con un prezzo minimo come altri servizi professionali ingegneristici offerti da professionisti iscritti ad un albo. Visto il comportamento del governo tendente a liberalizzare le professioni è probabile che non ci saranno limiti minimi e massimi. Studi fatti dalla comunità europea (a livello europeo) hanno trovato costi variabili da 500 a oltre 1500/2000 Euro. Costi che dipendono sicuramente dalla tipologia e complessità dell’edificio, dai livelli retributivi nei diversi paesi dell’europa e dalla diffusione dei certificati.
Quanto è affidabile una certificazione energetica?
La certificazione energetica è il risultato di una serie di calcoli che si basano a loro volta su ipotesi. Fra queste, ad esempio, viene generalmente assunta l'ipotesi che la trasmittanza termica sia omogenea su tutta la superficie di calcolo. Questa ipotesi può non essere sempre vera, trascurando perdite non considerate nei calcoli. Può avvenire dove ci sono ponti termici nascosti, umidità, danneggiamento dell’isolamento, o scarsa qualità nella edilizia. Ma generalmente le ipotesi assunte sono in grado di portare ad un risultato affidabile e molto vicino alla realtà.
Un fattore importante è certamente la cura che il certificatore metterà nel raccogliere i dati, per questo è fondamentale la completezza dei dati “standard” relativi alla trasmittanza termica. Altro aspetto fondamentale nel fare l’analisi e nella metodologia di lavoro, sono le ipotesi semplificative che devono essere realistiche. Per questo è importante che venga definita una procedura per l’abilitazione dei certificatori e vengano istituiti controlli sul loro operato.

Come si può completare una certificazione energetica?
Ci sono due strumenti utilizzabili dai professionisti della certificazione energetica che non vengono richiesti dalla legge, ma possono comunque aiutare a capire quali perdite di calore non vengono considerate dal calcolo della certificazione energetica.
Il primo strumento è la termografia – l’analisi di immagini di termocamere specializzate all'infrarosso che mostranno le differenze della temperatura superficiale di un oggetto: dove c’è una maggiore temperatura superficiale, c’è una perdita di energia. Usando una termocamera, il certificatore può trovare perdite non visibili al occhio e non considerate nelle ipotesi standard.
Il secondo strumento è il “Blower Door”. che è un grande ventilatore che viene installato su una porta. Chiudendo tutte le altre porte e le finestre il ventilatore crea una differenza di pressione fra l’interno e l’esterno dell’edificio – facendo passare più velocemente l’aria per i punti dove usualmente si hanno infiltrazioni. Con l’aiuto della termocamera (che “evidenzia” le differenze di temperatura dove c’è una corrente d’aria), si possono identificare i punti dove ci sono passaggi facilitati di correnti di aria fra l’esterno e l’interno dell’edificio e che contribuiscono ad incrementare il consumo energetico.