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domenica 3 gennaio 2010

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER GLI IMPIANTI DOMESTICI ALIMENTATI A GAS

LA NORMATIVA UNI CIG


Il Comitato Italiano Gas (CIG) è un Ente Federato all’UNI e fra i suoi compiti istituzionali, c’è quello di redigere le norme tecniche per il settore dei gas combustibili.

I progetti elaborati in ambito CIG al termine delle procedure d’inchiesta pubblica ed approvazione, vengono pubblicati come norme UNI.

Gli impianti a gas ad uso domestico ed usi similari come visto, sono regolamentati, per gli aspetti di sicurezza, dalle predette norme UNI-CIG; che vengono recepite generalmente con decreti ministeriali ai sensi e nell’ambito della legge 1083/71 ed in tale veste pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Attualmente le norme UNI-CIG in vigore, sono essenzialmente norme di impiantistica, in quanto relativamente agli apparecchi, il Decreto del Presidente della Repubblica 15 Novembre 1996 n° 661 che recepisce la direttiva europea 90/396/CEE (GAD) concernente proprio gli apparecchi a gas, ha fatto si che le norme nazionali relative fossero sostituite dalle norme comunitarie, (norme EN) pubblicate dal Comitato Europeo di Normazione (CEN) .

Gli apparecchi di utilizzazione ed i loro accessori, in conformità della direttiva CEE 90/396 devono essere realizzati in conformità alle normative comunitarie e devono inoltre riportare impressa la marcatura CE.



UNI 7129 “Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione. Progettazione, installazione e manutenzione”

La UNI 7129 è sicuramente la più importante norma di installazione nazionale.

Nel 1972 fu pubblicata e recepita ai sensi della legge 1083 la prima edizione della norma. Nel 1992 ne è stata invece emanata una nuova edizione, attualmente in vigore, recepita e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (GURI) con il DM 21 Aprile 1993.

Nel dicembre 2001 l'UNI ha pubblicato il Testo Coordinato della norma UNI 7129 “Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione – Progettazione, installazione e manutenzione”.


La nuova edizione della norma non rappresenta una revisione globale della stessa bensì un suo riordino ed aggiornamento, limitatamente a quanto sopra segnalato; ovviamente, non è stata ancora recepita Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, in quanto tra la pubblicazione da parte dell'UNI e l'approvazione da parte del Ministero intercorrono tempi procedurali non brevi.

Sintesi dei contenuti

La norma si applica agli impianti dotati di apparecchi con portata termica nominale singola non maggiore di 35 kW.

La UNI 7129 si articola sostanzialmente in tre principali filoni di trattazione:

gli impianti interni
la ventilazione dei locali
l’evacuazione dei prodotti della combustione.
Il capitolo degli impianti interni comprende i materiali ammessi all’uso per le tubazioni, per gli accessori, le modalità di installazione delle tubazioni (in vista, sottotraccia o interrate e negli attraversamenti), nonché le procedure per effettuare la prova di tenuta al termine del lavoro.

Nello stesso capitolo vengono specificate anche le modalità di installazione degli apparecchi e per la messa in servizio degli stessi nonché le prescrizioni per la manutenzione dell’impianto.

Il capitolo della ventilazione dei locali, in cui gli apparecchi sono installati, riporta le prescrizioni da adottare al fine di consentire l’afflusso dell’aria comburente. Il capitolo è suddiviso in tre principali paragrafi:

la ventilazione naturale diretta
la ventilazione naturale indiretta
l’evacuazione dell’aria viziata
La ventilazione naturale diretta può essere conseguita, nel modo più semplice, praticando una o più aperture nelle pareti perimetrali esterne; le aperture devono essere protette con idonee griglie. La superficie netta dei fori deve essere di 6 cm2 per ogni kW di portata termica installata, con un minimo di 100 cm2; se le aperture vengono praticate in alto, la superficie minima richiesta deve essere maggiorata del 50%.

Oltre a quanto sopraindicato, la norma prevede anche la possibilità di ottenere la ventilazione diretta utilizzando appositi condotti, singoli o collettivi, per l’adduzione dell’aria.

La ventilazione naturale indiretta si può ottenere invece da un locale attiguo permanentemente ventilato con le modalità sopraindicate.

Il passaggio di aria dal locale attiguo a quello da ventilare può essere ottenuto realizzando un’apertura sulla porta di comunicazione tra i due locali o maggiorando la fessura tra la porta ed il pavimento per consentire il passaggio dell’aria; le sezioni si calcolano nello stesso modo sopra citato.

Relativamente all’evacuazione dell’aria viziata, ad esempio nel caso in cui il piano di cottura non disponga di una propria cappa per il convogliamento all’esterno dei vapori, la norma prevede la possibilità di utilizzare un elettroventilatore (aspiratore). In questo caso però è necessario attenersi ad alcune ulteriori prescrizioni per evitare che il ventilatore possa mettere in depressione il locale dove è installato e così aspirare i prodotti della combustione di altri apparecchi alimentati a gas.

Il capitolo dell’evacuazione dei prodotti della combustione risulta abbastanza ampio e dettagliato; essendo ciò estremamente importante ai fini della sicurezza e dell’incolumità delle persone.

La norma a questo proposito specifica le caratteristiche dei canali da fumo (collegamenti dall’apparecchio al camino o direttamente evacuanti all’esterno) la pendenza minima, la lunghezza, il numero massimo ammissibile di curve ecc.

Un altro punto del capitolo riguarda le caratteristiche generali dei camini e delle canne fumarie; per la precisione i camini sono considerati al servizio di un solo apparecchio, o al massimo di due installati nello stesso ambiente, mentre le canne fumarie servono fino a 6 apparecchi installati in locali situati su diversi piani.
Nella prima edizione della norma (UNI 7129/72) era consentito che le canne fumarie collettive ramificate potessero ricevere le evacuazioni di 8+1 apparecchi.

Nel capitolo dell’evacuazione dei prodotti della combustione, la norma contempla anche la possibilità dell’evacuazione diretta all’esterno, il cosiddetto “scarico a parete”.

Nei casi dove ciò è consentito, sono prescritte le distanze di rispetto tra l’uscita dei fumi dal terminale e finestre, gronde, balconi, tubazioni, dal piano di calpestio ecc.

Più in particolare la norma prevede distanze differenti in funzione della portata termica degli apparecchi e delle diverse caratteristiche tecniche degli stessi (a tiraggio naturale o forzato).

Infine, il testo della norma è corredato da quattro appendici; la prima riguarda il calcolo dei diametri delle tubazioni di un impianto interno, la seconda riguarda gli schemi di installazione di apparecchi di cottura secondo i vari metodi di evacuazione dei prodotti della combustione, la terza le dimensioni interne di alcune tipi di camini singoli e la quarta è dedicata alle citazioni bibliografiche.

Altre norme di carattere generale rilevanti

UNI 10738 “Impianti alimentati a gas combustibile per uso domestico preesistenti alla data del 13 marzo 1990 - Linee guida per la verifica delle caratteristiche funzionali”

Questa norma, emanata a seguto del D.P.R. 218/98 che ha introdotto l’obbligo di adeguare, entro il 31.12.1998, gli impianti preesistenti all’entrata in vigore della Legge 46/90 (ossia quelli installati antecedentemente alla data del 13 marzo1990), ai requisiti prescritti nell’art. 2 dello stesso decreto, indipendentemente dall’evoluzione normativa relativa alla buona tecnica successivamente al 1990, è attualmente in profonda revisione da parte di un Gruppo di lavoro al CIG per trasformarla in norma generale per la verifica degli impianti esistenti.

La norma UNI 10738, aveva lo scopo di fornire le linee guida per effettuare la verifica delle caratteristiche funzionali degli impianti a gas per uso domestico preesistenti alla data del 13 marzo 1990. Essa si applica agli impianti per uso domestico alimentati a gas combustibile [sia gas naturale (metano), sia gas di petrolio liquefatto (GPL), sia gas manifatturato], comprendenti apparecchi con singola portata termica non maggiore di 35 kW (30 000 kcal/h).

In particolare, la norma definisce, dal punto di vista tecnico, le procedure per l’espletamento delle cinque verifiche fondamentali previste dal già citato D.P.R. 218/98, ossia la verifica della ventilazione, dell’aerazione dei locali, dell’efficienza dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, della tenuta dell’impianto interno di adduzione del gas combustibile e dell’esistenza e funzionalità dei dispositivi di sorveglianza di fiamma.

E’ altresì prescritto che i risultati delle verifiche debbano essere riportati in un apposito documento, la cosiddetta scheda di verifica conforme al modello riportato in appendice F, da redigersi in duplice copia, una per il committente ed una per il dichiarante.

E’ stata inoltre emessa un’”errata corrige”, per rimediare ad un errore nell’appendice F della norma.



UNI 7140 “Apparecchi a gas per uso domestico. Tubi flessibili non metallici per allacciamento”

La norma definisce le caratteristiche costruttive e le modalità di prova dei vari tipi di tubo flessibile non metallico da impiegare per l'allacciamento dei punti di alimentazione del gas con gli apparecchi di utilizzazione di tipo domestico, a pressione di esercizio non maggiore di 0,1 bar.

I tubi flessibili previsti dalla norma sono idonei all'impiego per il convogliamento di gas combustibile della 1a, 2a e 3a famiglia, la loro lunghezza non può essere maggiore di 1,5 mt, non possono essere utilizzati per apparecchi da incasso, devono riportare la stampigliatura che certifichi la marcatura e la data di scadenza.



UNI 9891 “Tubi flessibili di acciaio inossidabile a parete continua per allacciamento di apparecchi a gas per uso domestico e similare”

La norma stabilisce i requisiti costruttivi, i requisiti dimensionali ed i metodi di prova dei tubi flessibili di acciaio inossidabile a parete continua. Si applica ai tubi flessibili destinati all'allacciamento di apparecchi utilizzatori per uso domestico e similari, aventi portata termica nominale non maggiore di 35 kW, alimentati a gas manifatturato, gas naturale, gas di petrolio liquefatti a pressione di esercizio non maggiore di 0,1 bar.
Lunghezza massima ammissibile 2 mt.



UNI 7131 “Impianti a GPL per uso domestico non alimentati da rete di distribuzione. Progettazione, installazione, esercizio e manutenzione”

La UNI 7131 stabilisce i criteri per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione, ivi compresa l'installazione e la sostituzione di bidoni di GPL impiegati presso le utenze servite. Detti impianti possono essere alimentati o da un bidone di GPL singolo, o da più bidoni di GPL fra loro collegati, o da un deposito di GPL per uso domestico.

La norma si applica:

all'installazione o al rifacimento di impianti interni o di parte di essi (Nota 1);
all'installazione di apparecchi utilizzatori di portata termica nominale Q n non maggiore di 35 kW (Nota 2);
alla ventilazione dei locali in cui gli apparecchi utilizzatori sono installati;
all’evacuazione dei prodotti della combustione provenienti dagli apparecchi utilizzatori;
alla prima installazione e alla sostituzione di bidoni di GPL singoli;
alla prima installazione e alla sostituzione di bidoni di GPL fra loro collegati aventi capacità complessiva non maggiore di 70 kg;
ai gruppi di regolazione per bidoni fra loro collegati.

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1 La parte di impianto compresa tra la valvola di intercettazione generale posta in uscita da un deposito per uso domestico ed il punto di inizio dell'impianto interno è trattata nelle UNI 9860, UNI 8827 e UNI 9036.
2 Per l'installazione di apparecchi utilizzatori aventi portata termica nominale Q n maggiore di 35 kW, nonché per la ventilazione dei locali e l’evacuazione dei prodotti della combustione relativi a detti apparecchi, la norma rimanda alle specifiche norme applicabili.

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